sabato 4 maggio 2024

Maria, Miriam e Iside, la madre per tutti di sempre, tanti nomi una unica dea

 “Dedico a te, o Maria, esempio di inaudita fedeltà, queste pagine brevi, stampate - per volontà non mia - per iniziare ai secreti della tua anima ermetica i dotti fanciulli della ingenua umanità. Maga, sacerdotessa, zingara, cartomante, medichessa, astrologa, divina — seduttrice ed ammaliatrice sempre — sei passata e passi anche tu attraverso al labirinto delle vittime di due estremi, la fede ignorante e la boria scientifica dei terrestri. Quindi non meravigliarti se la mia prosa sarà accolta come Calandrino di Messer Boccacci in Mugello.

Non so ora, o Maria, dove ti trovi e quale maschera porti, ma questo libro ti arriverà lo stesso e con un sorriso eroico dirai: — Toh! parla un morto della tragedia storica che vissi e piansi in omaggio alla gratitudine dei popoli melensi, immemori di chi loro ha donato la libertà del non credere! [...]
Tu sorridi, o amica diletta, tu ridi...
Siimi serenamente giudice. Aspetto il tuo verdetto. Un fiore. Lo staccherai dall'albero della Genesi, lasciando che gli altri fruttifichino il bene e il male, che l'umanità, avanzando, raccoglie e digerisce. Conserva per te la melagrana, perché ti riconoscerò dalle labbra rosse, come nel Cantico dei Cantici, e dalla voce regale... perché hai testa di donna e corpo flessuoso di serpente tentatore: non ridere... lo vedi il Cherub dalla spada fiammeggiante che veglia, ci spia, ci fa da delatore?... oh il perfido eunuco!"
G. KREMMERZ, La Porta Ermetica

La nostra Grande Madre Iside

 A Sais la statua di Atena, che essi [gli Egiziani] identificano con Iside, reca incisa questa epigrafe: «Io sono tutto ciò che è stato, che è e che sarà, e nessun mortale mai sollevò il mio peplo» (Plutarco; Iside e Osiride, 9, p. 67).



giovedì 2 maggio 2024

UN TORO CON TRE CORNA



Staua in bronzo del Toro d'Avrigney (Haute-Saône) – Scoperto nel 1756 - Époque gallo-romaine, I secolo d.C. - Musée des Beaux-Arts et d'Archéologie de Besançon, Francia
Le tre corna come la coccarda che adornano la fronte dell'animale rivelano la sua natura divina, che proviene anche dall'antico background delle credenze indigene.
Conosciamo oggi una trentina di rappresentazioni del toro con tre corna. La maggior parte è concentrata nel territorio di Sequan, ma alcune statuette sono state trovate anche nelle valli del Rodano, del Reno, della Mosella e del Neckar e persino nell'Inghilterra meridionale. La statua di Besançon, per le sue dimensioni e per il suo trattamento eccezionale, costituisce tuttavia un'eccezione all'interno di questo corpus.

martedì 30 aprile 2024

25 aprile e primo maggio: feste arcaiche legate alla fecondazione della natura

 Adesso che stanno passando le due festività stagionali (25 aprile e 1 maggio), potrebbe essere interessante sottolineare che ambedue queste date hanno avuto nel passato un significato celebrativo ben diverso da quello secolare attuale [Festa della Liberazione/Libertà (in Italia e in Portogallo) e Festa internazionale dei Lavoratori].

25 aprile


Il 25 aprile, festa di San Marco, era la data quando si celebravano le Rogazioni maggiori (mentre le Rogazioni minori venivano celebrate il lunedì, il martedì e il mercoledì prima della festa dell'Ascensione), una serie di riti cattolici, che consistevano in preghiere, atti di penitenza e processioni propiziatorie per la buona riuscita delle semine.
Ma, come spesso succede, questo rito cattolico era derivato da precedenti festività romane, quella dell'Ambarvalia che comprendeva processioni fatte allo scopo di propiziare il buon esito dell'annata agraria con invocazioni alla dea Cerere, e quella dei Robigalia.
Quest'ultima veniva celebrata in onore del dio Robigus, una divinità ctonia e maligna legata alla “ruggine”, una particolare malattia del grano causata dal fungo Puccinia graminis.
Per acquietare la furia della divinità, le celebrazioni comprendevano dei giochi (ludi), ma soprattutto il sacrificio di un cucciolo di cane (catulus), che doveva avere il manto rosso. Il richiamo al colore rosso era tematico: la malattia del grano era caratterizzato da un colore rosso, lo stesso colore del pelo e del sangue dell’animale sacrificato, il cui colore richiama anche quello del dio della guerra e, sorprendentemente, dell’agricoltura, Marte. Infatti, secondo uno dei massimi esperti di religioni romane, William Warde Fowler, il nome Robigus non era altro che un’indigitazione del dio Marte, vale a dire un nome usato in una preghiera per invocare uno specifico intervento del dio.
1 maggio
Il 1 maggio, invece, veniva celebrato (e tuttora si celebra) da molti popoli del passato, come Calendimaggio, il cui nome deriva dal periodo in cui si svolgeva, vale a dire le calende del mese nel calendario romano.
I Romani lo facevano coincidere con Floralia, una cerimonia di cinque giorni per onorare Flora, la dea romana dei fiori, che era considerata una delle più antiche dee della religione romana ed era una delle 15 divinità ad avere uno specifico sommo sacerdote, il Flamen Florialis.
Beltane
Per i Celti, il 1° maggio (o comunque nella data a metà tra l'equinozio di primavera ed il solstizio estivo) si festeggiava Beltane (in gaelico irlandese: Bealtaine, e in gaelico scozzese: Bealltainn).
L'etimologia del termine deriverebbe dal termine celtico *belo-te(p)niâ (fuoco brillante).
Conosciuto anche come Cétshamhain ("il primo/l'inizio dell'estate"), Beltane segnava l'inizio dell'estate e marcava il momento quando il bestiame veniva portato ai pascoli estivi.
Storicamente, si festeggiava in Irlanda, in Scozia e nell'Isola di Man e iniziava la notte prima del 1 maggio. Gli antichi Celti credevano che il sole fosse tenuto prigioniero durante i mesi invernali, per essere rilasciato ogni primavera e celebravano quindi questo momento con falò e feste, oltre a rituali per proteggere il bestiame, i raccolti e le persone e per incoraggiare la crescita. Si riteneva che le fiamme, il fumo e le ceneri dei falò avessero poteri protettivi. Le persone e il bestiame venivano fatti camminare intorno al falò e qualche volta saltavano attraverso le fiamme o le braci.
I pozzi sacri
Anche i pozzi sacri venivano visitati a Beltane: i visitatori pregavano per la salute mentre camminavano in senso solare (spostandosi da est a ovest) intorno al pozzo. In seguito lasciavano delle offerte, o monete o un clootie (un tipico budino). La prima acqua prelevata da un pozzo a Beltane veniva considerata particolarmente potente, così come la rugiada mattutina di Beltane. All'alba di Beltane, le fanciulle si rotolavano nella rugiada o si lavavano il viso con essa. La rugiada veniva anche raccolta in un barattolo, lasciata alla luce del sole e quindi filtrata. Si pensava che essa aumentasse l'attrazione sessuale, mantenesse la giovinezza e aiutasse a guarire i disturbi della pelle.
La Notte di Walpurga
Più articolata è l’interpretazione della Notte di Walpurga (Walpurgisnacht), la notte dal 30 aprile al 1 maggio. La notte è così chiamata perché è la vigilia della festa di Santa Walpurga, una badessa anglosassone dell'VIII secolo nata in Inghilterra e morta in Germania. Il 1° maggio 870 (circa) fu il giorno in cui le spoglie di Santa Walpurga furono traslate alla Chiesa della Santa Croce a Eichstätt.
Ma pare che la festa sia molto più antica: secondo alcune tradizioni teutoniche del IV-V secolo, le streghe in questa notte uscivano dai loro rifugi per danzare e cantare, in particolare, nella zona del monte Brocken (Harz), situato in Germania settentrionale, dove questi canti e balli erano dedicati alla luna e all'arrivo della primavera. Insomma una specie di Halloween primaverile, che fu trasformata dalla Chiesa cattolica in una festa, nella quale i cristiani invocavano l’intercessione di Santa Walpurga per proteggersi proprio contro la stregoneria e il sabba delle streghe.
In vaste parti dell’Europa settentrionale [Germania, Paesi Bassi, Repubblica ceca, Svezia (dove è nota come Valborg), Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia (dove è nota come Vappu ed è una festa molto importante)] le persone accendono falò, e fanno forti rumori per cercare di tenere lontane le streghe e i cattivi spiriti.
Altri metodi usati per scongiurare le forze del male in quella notte erano di appendere rametti benedetti nelle case o nei granai, o di lasciare offerte di pane con burro e miele (noto come "ankenschnitt").
L'albero di Maggio
In Inghilterra (nelle zone di influenza anglosassone o vichinga), ma anche in Austria, Ungheria, paesi scandinavi, ecc., il 1° maggio era dedicato al ballo attorno al Maypole (albero di Maggio) un albero o palo ornato di fiori attorno al quale i giovani di entrambi i sessi ballavano. Secondo alcune fonti, la cerimonia è stata ispirata dall'albero del mondo, il Yggdrasil, delle saghe nordiche, ma altri affermano che i Maypole siano simboli fallici di fertilità. Comunque, questa danza divenne particolarmente popolare nelle isole britanniche intorno al 1350-1400, e veniva ripetuta anche a Pentecoste o nella festa di mezza estate.
Immagini
• A sinistra in alto: Un'antica processione delle Rogazioni maggiori
• A destra in alto: Festeggiamenti per Beltane
• A sinistra in basso: Il pozzo sacro di Santa Brigida presso Buttevant, nella contea di Cork (Irlanda).
• Al centro in basso: La festa del Maypole
• A destra in basso: Francisco Goya: Il sabba delle streghe (Museo Galdiano, Madrid)


La prigione nel Torrione di Chinon


 

Al centro "il Cuore raggiante" nel Torrione di Chinon, luogo di prigionia templare. Al di là di tante cose che si possono dire, ricordo le parole quasi commosse di Charbonneau-Lassay nel descrivere la devota accuratezza con cui la pietra fu scavata e levigata fino a formare un dolce incavo nel muro della prigionia, contrastante con l'approssimazione e rudimentalità delle figure attorno.

Un pozzo impressionante


 

Il pozzo naturale più profondo e grande del pianeta si chiama Xiaozhai Tiankeng. Si trova a Fengjie, Comune di Chonqinun, nel cuore della Cina. Questo incredibile pozzo è completamente naturale e raggiunge una profondità di 662 metri, lunghezza di 626 metri e larghezza di 537 metri. Ma la cosa più sorprendente non sono solo le sue dimensioni o le sue pareti quasi verticali, ma l'esplosione di vita che ospita.

Xiaozhai Tiankeng è ciò che i geologi chiamano un pozzo o una dolina, una depressione del terreno generata, tra gli altri, dall'effetto dell'acqua. In questo caso, si è formato su una grotta e ospita un fiume sotterraneo che misura in totale 8,5 chilometri e sfocia in una spettacolare cascata. Le sue grandi dimensioni lo rendono il pozzo del suo genere, noto come tiankeng, più grande e profondo del mondo.
Oltre alle sue dimensioni, Xiaozhai Tiankeng impressiona per la biodiversità che ospita al suo interno. La sua base è così grande che ospita circa 1.300 specie di piante come il ginkgo e animali selvatici. Tra gli "inquilini" più affascinanti che passeggiano nella loro foresta sotterranea, spicca la pantera nebulosa (Neofelis nebulosa), un felino dal pelo inconfondibile che arriva a 1,1 metri e spesso riposa sugli alberi.
Questo tiankeng si trova in un'ampia area carsstica di 280 km2 formata da calcare. Gli esperti ritengono che il pozzo, profondo tra 511 e 662 metri, abbia preso forma negli ultimi 128.000 anni. Per buona parte della sua storia, fino a quando il tetto della grotta non crollo', era un'enorme cavità sotterranea. In Cina si trovano anche altri tiankeng di dimensioni notevoli, come Dashiwei. Stranamente, nonostante le sue dimensioni, Xiaozhai Tiankeng ha iniziato a studiare relativamente recentemente, anche se la popolazione locale lo conosce fin dall'antichità.

Donne uccello


 

Figure femminili di profilo di uccello rinvenute a Micene, Grecia, intorno al 1360 aC, nel tardo periodo miceneo III A. Modellate in argilla e con decorazione lineare di vernice marrone e rossa brillante e pastigliatura negli occhi. Sono alte tra i 9 e i 10 centimetri.



La prima rappresenta una donna seduta su un sedile a treppiede con un bambino in braccio, a cui mancano il braccio e la gamba sinistra e la gamba sinistra del sedile è stata incollata insieme
La seconda è una statuetta femminile di tipo psi, del 1280 a.C. circa con profilo di uccello, campanelli e treccia, modellata in argilla e con decorazione lineare con vernici brune e nere. Fu scoperta a Tirinto


L'ultima figura è una statuetta femminile di tipo fi, con profilo di uccello, aste, calze e stuoia, modellata in argilla e con decorazione lineare ondulata e parallela, con vernice nera lucida, del tardo periodo miceneo III e rinvenuta a Tirinto, in Grecia.
Queste figure sono esposte nella sala 170 del Museo del Louvre.